La crisi di coscienza della leadership islamista in Tunisia Tunisi. E’ nell’anonimo parcheggio di un palazzone di periferia dalla facciata scrostata che si è accartocciata la transizione in Tunisia. Qui, con quattro colpi di pistola il 6 febbraio è stato freddato Chokri Belaïd, politico dell’opposizione laica e di sinistra, voce forte contro il partito islamista al governo. A ricordare il luogo esatto dell’esecuzione ci sono mazzi di fiori e candele, giovani infreddoliti in pellegrinaggio, la sigaretta in una mano e lo smartphone nell’altra. A due settimane dai funerali di massa trasformatisi in protesta contro l’esecutivo, la Tunisia culla della rivolta araba è bloccata nella più grande crisi politica dalla rivoluzione del 2011. Rolla Scolari 23 FEB 2013
“La morte della Siria” Bombe a Damasco. I ribelli sono in guerra con Hezbollah La capitale della Siria non è più “sicura”, anche se il regime impone agli abitanti di fare come se niente fosse. Ieri sono scoppiate quattro autobomba nel centro di Damasco, ma “i nostri capi ci costringono ad andare al lavoro e a portare i bambini a scuola come se nulla fosse”, racconta un’impiegata del ministero del Turismo raggiunta al telefono dal Foglio. Ieri ci sono stati almeno 50 morti e 300 feriti, tra cui anche molti bambini – le immagini trasmesse anche dalla tv siriana sono raccapriccianti, zainetti, grembiuli e corpicini accatastati – ma i numeri si sa che in questa crisi siriana non sono mai completi. Redazione 21 FEB 2013
Un generale iraniano è stato ucciso dagli israeliani in Siria? Un generale iraniano con falso nome ucciso in Siria da uno strike israeliano? Il giorno di San Valentino un servizio fotografico dell’agenzia iraniana Fars, considerata vicina alle Guardie della rivoluzione (i pasdaran), coglie un crocchio eccezionale a un funerale nella capitale Teheran. Ci sono il ministro degli Esteri, Ali Akbar Salehi, il comandante delle Guardie della rivoluzione, Mohammed Ali Jafari, e il generale dell’intelligence pasdaran Qassem Suleimani, attorno al feretro del generale Hassan Shateri, l’ufficiale più alto in grado a morire durante un’operazione militare fuori dall’Iran. 19 FEB 2013
Hezbollah ringrazia Non è servita finora l’esortazione del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu a trarre “le necessarie conclusioni” e aggiungere Hezbollah alla lista nera delle organizzazioni terroristiche. Non è servita neppure la richiesta di John Brennan, alto consigliere del presidente Obama per l’anti terrorismo e prossimo capo della Cia, ad “agire attivamente per scoperchiare la struttura di Hezbollah e smantellare i meccanismi finanziari e le reti operative del gruppo, per prevenire altri futuri attentati”. Redazione 16 FEB 2013
Conseguenze dello strike Israele si prepara al dopo Assad con una buffer zone e una nuova mappa “Per il governo di Benjamin Netanyahu la caduta della leadership alawita in Siria sarebbe un colpo durissimo all’influenza iraniana nel Levante e al suo alleato in Libano, Hezbollah. Se la Siria si disintegrerà, Israele proteggerà i suoi interessi strategici”, dice al Foglio Yossi Alpher, ex consulente del ministro della Difesa Ehud Barak, che ha alle spalle anche molti anni nel Mossad. Domenica Barak ha per la prima volta lasciato intendere che il governo di Gerusalemme ha fatto lo strike militare in territorio siriano per neutralizzare la possibilità che le armi chimiche fossero trasferite a Hezbollah. 05 FEB 2013
Chi difenderà Israele? Dietro le quinte nel Pentagono di Tel Aviv Sul tavolo del prossimo “Mar Bitachon”, il ministro della Difesa che guida il Kirya, il Pentagono di Tel Aviv, ci saranno due grandi dossier da gestire: l’uranio di Qom, il bunker atomico in cui l’Iran fabbrica la bomba nucleare, e lo spettro di una nuova offensiva violenta palestinese. Due giorni fa l’ex premier Ehud Olmert ha scandito: “Siamo sull’orlo di una Terza intifada”. 07 GEN 2013
Tra Aleppo e Bengasi Aleppo, città raffinata ed eterna dell’haleeb, che in arabo è il latte, come quello che il profeta Abramo offrì riconoscente alla sua popolazione, o forse la città del colore bianco, dall’aramaico halaba, sempre per la storia del latte di Abramo, è ormai un paesaggio devastato di macerie. Nell’estate del 2001 in Siria c’erano mille morti al mese, ora sono cinquemila. Le Nazioni Unite hanno rivisto verso l’alto la stima totale degli ammazzati fatta dai ribelli in questi 22 mesi di rivoluzione-guerra civile: non sono 45 mila, sono 60 mila. Leggi Israele incontra i ribelli siriani per preparare un intervento nel Golan di Daniele Raineri Redazione 04 GEN 2013
Lento collasso a Damasco La prima e discreta operazione della Cia dentro il regime di Assad E’ passato un mese esatto dal 2 dicembre e dalla sparizione di Jihad Makdissi, il portavoce del governo siriano. Makdissi è ora in America e sta collaborando con la Cia, che è in cerca di informazioni sulla struttura del potere a Damasco attorno al presidente Bashar el Assad, dice Martin Chulov, giornalista del Guardian che entra ed esce clandestinamente dalla Siria. Makdissi lavorava con il ministro degli Esteri, Walid al Moallem, e con il ministro dell’Informazione, Adnan Mahmoud. 02 GEN 2013
Il rebus Arafat Con Yasser Arafat i conti non tornano mai. Non tornavano da vivo, figuriamoci da morto. La sua prima menzogna riguardava proprio il luogo di nascita. Per anni il leader palestinese ha fatto credere di essere nato a Gerusalemme, nelle case di fronte al Muro del Pianto, poi nel 1997 si scopre che Mohammed Abdel Rahman Abdel Raouf Arafat al-Qudwa al-Husseini, il suo nome completo, è nato al Cairo, Egitto. 23 DIC 2012
Liberati in Siria Il sequestro del reporter americano è stata una operazione di Hezbollah Un sorriso che non riusciva a spegnersi mentre raccontava i momenti duri, e l’espressione di sollievo di chi si è avvicinato alla morte e si è tirato indietro in tempo. Lunedì sera l’inviato della rete americana Nbc, Richard Engel, è stato liberato dopo cinque giorni di sequestro in Siria, assieme ad altri quattri giornalisti che lavorano assieme a lui, e ieri mattina si è collegato con i colleghi in studio da una piazzetta di Antiochia, in Turchia. 19 DIC 2012