Non proprio una tregua Hillary ottiene (soltanto) il cessate il fuoco tra Israele e Hamas a Gaza L’autobus è esploso a Tel Aviv e le speranze di siglare una tregua tra Israele e i palestinesi al Cairo sono sembrate sottili sottili. Due bombe, una è esplosa l’altra no, una ventina di feriti, alcuni gravi, gli spari di gioia di Gaza mentre il portavoce di Hamas precisava, parlando con al Jazeera, che si congratulava per l’attentato ma non era opera del suo gruppo, che domina nella Striscia di Gaza. Redazione 21 NOV 2012
Gaza, trovato l'accordo per il cessate il fuoco La tregua tra Israele e Hamas è stata annunciata oggi nel corso di una conferenza stampa dal Segretario di stato americano, Hillary Clinton, alla presenza del Ministro degli esteri egiziano Mohamed Kaled Amr. Il cessate il fuoco partirà alle ore 21 di Gaza e sarà l'Egitto ad assicurarsi "responsabilità e leadership della regione" facendosi garante dell'accordo. Ascolta la corrispondenza da Gaza di Rolla Scolari Redazione 21 NOV 2012
La corrispondenza di Rolla Scolari Gaza, attentato a Tel Aviv, ancora missili da Israele Leggi La staffetta di Hillary di The Tank - Leggi Perché Hamas sostiene di essere uscito vincitore dai negoziati del Cairo di Daniele Raineri Rolla Scolari 21 NOV 2012
Almeno 21 feriti Esplosione su un autobus a Tel Aviv Sono almeno 21 i feriti (di cui tre in modo grave) nell’esplosione di un ordigno in un autobus a Tel Aviv, in Shaul Hamelech Street, mentre stava transitando nel quartiere militare della città. Un sospettato è stato arrestato mezz’ora dopo l’attentato, ma rilasciato immediatamente. Alcuni testimoni hanno detto di aver visto una persona deporre un ordigno e scappare. Secondo Al Arabiya, uno dei presunti terroristi è una donna. Segui tutti gli aggiornamenti sul profilo Twitter di Daniele Raineri , Haaretz e IDF - Leggi La staffetta di Hillary di The Tank - Leggi Perché Hamas sostiene di essere uscito vincitore dai negoziati del Cairo di Daniele Raineri Redazione 21 NOV 2012
The Tank - Instant news La staffetta di Hillary La tregua annunciata nel pomeriggio di ieri da Hamas al Cairo è slittata . Il governo israeliano ha intensificato, a partire dalla serata, il bombardamento dal mare e dal cielo su Gaza . Il segretario di stato americano Clinton, giunto a Gerusalemme per incontrare il premier Benjamin Netanyahu, ha assicurato che gli Stati Uniti “lavoreranno assieme a Israele ed Egitto per raggiungere una tregua nei prossimi giorni”. Leggi Perché Hamas sostiene di essere uscito vincitore dai negoziati del Cairo di Daniele Raineri The Tank 21 NOV 2012
La logica di Beslan a Gaza Ogni guerra condotta da Israele a Gaza si dibatte fra la compassione per il dolore della popolazione investita dal turbine di fuoco e la concreta questione della sicurezza della sola democrazia al mondo sotto attacco giornaliero da parte delle organizzazioni terroristiche, che vive sotto minaccia pre nucleare e che da anni cerca di tutelare i suoi villaggi dai razzi lanciati da organizzazioni sostenute dall’Iran. E’ sullo sfondo di questo tragico equilibrio che cerca di muoversi l’esercito israeliano, che ha diffuso le trascrizioni dei piloti che all’ultimo momento hanno abortito una missione militare per l’alta presenza di civili (“civilians spotted”). Redazione 21 NOV 2012
Sette giorni di guerra a Gaza Perché Hamas sostiene di essere uscito vincitore dai negoziati del Cairo Ieri sera tutti gli elementi per il cessate il fuoco tra Israele e i gruppi di Gaza erano ormai al loro posto, ma il cessate il fuoco non era arrivato: annunciato prima per le nove di sera, poi per mezzanotte, poi forse spostato alle prime ore del mattino di oggi. I notiziari via radio parlavano di un accordo ormai “già fatto” per Hamas e invece “ancora da firmare” per Israele. Tutta la mediazione tra le due parti – che non hanno relazioni dirette, fatta eccezione per le schermaglie minacciose scambiate via Twitter – è passata nelle mani di un terzo, Mohamed Raafat Shehata, un veterano diventato capo dell’intelligence egiziana di recente perché è stato nominato l’8 agosto. 20 NOV 2012
Se Gerusalemme non vince le guerre Tre guerre “non vinte” non sono tre sconfitte, ma pesano su un paese assediato come Israele. Pesano su tutte le forze politiche israeliane, che le hanno di volta in volta gestite. Nelle ore in cui si decide se la guerra deflagrerà, o sarà congelata sul nascere, il bilancio delle due guerre precedenti proietta un’ombra inquietante sul futuro. Israele “non vinse” la guerra del Libano scoppiata il 12 luglio 2006 e chiusa con l’accettazione della risoluzione dell’Onu 1.701. Il governo di Gerusalemme accettò, per la prima volta, che la sicurezza a ridosso dei suoi confini fosse garantita da una forza internazionale. Leggi I due grandi occhi d’Israele di Giulio Meotti - Leggi L'ultima missione di Hillary - Leggi La diplomazia dei missili di Daniele Raineri Carlo Panella 20 NOV 2012
I due grandi occhi d’Israele La guerra fra Israele e Hamas ha già stabilito numerosi record, come i missili su Gerusalemme che mancavano dal 1971. Non si ricordava neppure che le autorità israeliane dovessero modificare, come è stato ordinato ieri, le tratte dei voli di linea in arrivo e in partenza dall’aeroporto internazionale Ben Gurion. La minaccia missilistica da Gaza resta alta. Leggi L'ultima missione di Hillary - Leggi La diplomazia dei missili di Daniele Raineri 20 NOV 2012