I Fratelli bombardano Sospeso a mezz’aria tra la visione dell’islam e il pragmatismo politico, il presidente egiziano espressione dei Fratelli musulmani, Mohammed Morsi, ora è costretto a gettarsi in fretta verso il pragmatismo, persino di stampo militare. Ieri ha licenziato il capo dell’intelligence, il generale Murad Muwafi, per non avere impedito la strage di 16 militari egiziani in una base del nord del Sinai, vicino al confine con Israele, domenica sera. Leggi Il blitz di New York alla banca inglese scatena la rappresaglia della City di Paola Peduzzi 09 AGO 2012
Dopo l’attacco al confine Per i terroristi nel Sinai “ci fidiamo di quello che farà l’Egitto”, dice Israele L’operazione di sicurezza lanciata ieri dell’esercito egiziano nel pieno della zona demilitarizzata del Sinai è possibile secondo gli accordi di Camp David del 1978, grazie a un permesso che il Cairo rinnova ogni mese, con una richiesta fatta al governo di Gerusalemme e con la sponsorizzazione degli Stati Uniti (sia il dipartimento di Stato sia il Pentagono sono coinvolti) e della Multinational Force, il contingente di osservatori nell’area. Con un soprassalto tardivo, ieri l’esercito egiziano ha annunciato una grande manovra militare (autorizzata) con elicotteri da guerra e truppe vicino al valico di Rafah. Leggi Regime crumbling - Leggi L'onore perduto dei guerieri di Libia 07 AGO 2012
I fratelli arabi non ne vogliono sapere del bailout palestinese L’Autorità palestinese rischia il fallimento, schiacciata dai debiti e da una crisi finanziaria che pare senza via d’uscita. A oggi il debito totale ammonta a 1,5 miliardi di dollari: servono subito 500 milioni per far fronte alle spese urgenti e (soprattutto) per pagare gli stipendi di luglio ai 154 mila dipendenti pubblici che lavorano tra la Striscia di Gaza e Ramallah. Le casse sono vuote e due settimane fa il presidente Abu Mazen è andato a Riad per chiedere al re Abdullah II di aiutare l’Anp a sopravvivere. Redazione 04 AGO 2012
Addii a Damasco Il Ministro per la difesa siriano, generale Dawood Rahja, è rimasto ucciso nel corso di un attentato kamikaze questa mattina a Damasco. Diversi i feriti, molti dei quali in gravi condizioni. E’ questo, per il momento il bilancio dell’ attentato kamikaze avvenuto a Damasco di fronte alla sede della sicurezza nazionale siriana. A riferirlo la tv di stato siriana al-Ikhbariya. Il palazzo, situato nella periferia della capitale, si trova a circa un km di distanza dal palazzo presidenziale di Bashar al-Assad 17 LUG 2012
La rivincita di Olmert Ehud Olmert, ex premier di Israele che nel 2008 scelse di dimettersi perché al centro di un’inchiesta per corruzione, è stato assolto per le due imputazioni più gravi. E’ stato giudicato colpevole solo per un reato minore: l’aver garantito favori all’avvocato Uri Messer (per anni suo strettissimo collaboratore) all’epoca in cui l’ex sindaco di Gerusalemme era ministro dell’Industria e del Commercio nel governo presieduto da Ariel Sharon. Redazione 11 LUG 2012
Il ruggito di Lieberman Avigdor Lieberman non ama i giornalisti. Non sorride quasi mai. Non ammicca. Non blandisce l’opinione pubblica. Il vicepremier e ministro degli Esteri israeliano è passato da Roma, dove ha incontrato il premier Mario Monti, il suo omologo italiano, Giulio Terzi di Sant’Agata ed esponenti del precedente governo Berlusconi. Lieberman è a colloquio con il Foglio in quest’intervista esclusiva. 05 LUG 2012
La battaglia si sposta a Damasco, Assad fa una vita avvelenata Una fonte decisamente in alto dell’esercito israeliano, a cui però è stata fatta la promessa che non sarà citata direttamente con il nome, dice al Foglio che “Israele considera inevitabile la caduta del presidente siriano Bashar el Assad” e che “in Siria disponiamo di un livello di intelligence molto profondo”. Conferma la paura delle armi chimiche conservate dall’esercito siriano, anch’esse attentamente monitorate per timore che siano usate o che cadano nelle mani sbagliate, “ma fino a questa settimana ci risultano saldamente in controllo del regime”. 29 GIU 2012
Morsy vince e promette più cooperazione con Teheran E' durata tutta la notte, in piazza Tahrir al Cairo, la festa per la vittoria di Mohammed Morsy, il candidato dei Fratelli Musulmani, alle presidenziali egiziane. Nel pomeriggio di ieri il presidente della Commissione elettorale, Farouk Sultan, aveva ufficializzato l'esito del voto: oltre 13 milioni di consensi (pari al 51,7 per cento) per Morsy, che ha superato di quasi 900 mila voti lo sfidante, Ahmed Shafik. Redazione 25 GIU 2012
La linea Maginot di Israele. Un recinto lungo mille chilometri La mappa del pianeta è punteggiata di “muri” e barriere, cinquanta per l’esattezza: gli Stati Uniti ne hanno innalzato uno al confine con il Messico; l’India ha recintato i confini con il Kashmir e il Bangladesh; fra la Corea del nord e del sud c’è la barriera più fortificata del pianeta; gli sceicchi arabi hanno sigillato il confine con il più povero Oman; Cipro è divisa dai muri, come Belfast. Eppure soltanto Israele, a breve, vedrà fortificati tutti i propri confini. 24 GIU 2012
Evacuare Tel Aviv "Nella Seconda guerra mondiale, pur sottoposti ai bombardamenti tedeschi, gli inglesi non abbandonarono Londra”, tuonò nel 1991 l’allora sindaco di Tel Aviv e generale della riserva, Shlomo Lahat. L’orgoglio israeliano mostrato al mondo durante la Guerra del Golfo potrebbe essere meno granitico nell’eventuale conflitto con l’Iran. Mercoledì Adam Zusman, comandante dell’Home Front Command per la zona centrale d’Israele, ha affermato che in caso di guerra con Teheran le autorità israeliane “dovranno evacuare la popolazione di Tel Aviv e ricollocarla in altre aree del paese”. 16 GIU 2012