La capitale in attesa del fuoco Fertile, calda e umida è la pianura che porta alla città di Sderot. Finisce improvvisamente la vegetazione e iniziano la pietra e la polvere, che brillano bianche nel cocente sole d’estate. Le case sono color ocra e bianco sul giallo del Negev, il deserto dei sogni di David Ben Gurion. Prima della strada che porta in città c’è una caffetteria piena di soldati in transito per le basi militari. Siamo al confine con Gaza e con le rampe di lancio di Hamas. Leggi la prima puntata del reportage - Leggi la terza puntata del reportage 11 LUG 2010
Prima di tre puntate Nel bunker d'Israele Più si sale in Galilea più si tocca con mano la necessità di sicurezza d’Israele. Persino la grande riserva d’acqua Eskhol, che porta il nome di un primo ministro israeliano, è un tesoro super protetto da una barriera elettrificata, telecamere e guardie armate. Nel timore che i terroristi provino ad avvelenare le falde. A Kiryat Shmona, “la città degli otto”, ci si arriva da una strada di campagna che passa fra coltivazioni di frutta e verdura. 10 LUG 2010
Colosseo al buio stasera per chiedere la libertà del soldato Shalit Stasera alle undici, quando in medio oriente sarà mezzanotte, si spegneranno le luci del Colosseo, per ricordare che un caporale israeliano oggi ventiquattrenne, Gilad Shalit, esattamente da quattro anni è prigioniero di Hamas, senza aver mai potuto parlare con la propria famiglia e senza che la Croce Rossa internazionale abbia mai potuto accertarsi delle sue condizioni. Nicoletta Tiliacos 24 GIU 2010
"Tornatevene ad Auschwitz” Su Internet, una foto davvero insolita. Una voragine circolare apparsa a febbraio 2007, a Città del Guatemala. La grande buca è fonda come quei pozzi nei deserti la cui superficie non è cinta da pietre. Pare una bocca della Terra, spalancata in mezzo alla strada. Come se la Natura dicesse qualcosa che non sappiamo capire dato che non ci sono più gli sciamani. Alessandro Schwed 12 GIU 2010
Quando non puoi sbagliare Israele è come un pugile suonato, e l’avversario è sulle gradinate che ghigna Ascolta Israele. Guarda la tua mano sinistra. E’ diversa dalle mani sinistre degli altri. E’ una mano abituata a fare. In modo anomalo, e che pochi notano, la tua mano sinistra è dovuta divenire quella del lavoro quotidiano, e quello che tutto il mondo fa da sempre con la destra, tu lo fai con la sinistra. Dalla tua fondazione usi la mano destra per la prerogativa di imbracciare un fucile e difenderti, e con la sinistra lavori. E lo fai a un ritmo meno incisivo di quello che potresti. Alessandro Schwed 06 GIU 2010
Barak, cosa ci combini? Una masnada di hooligan “umanitari” eccitati dal proprio antisemitismo più o meno consapevole. Qualche araldo di Bin Laden, parecchi squadristi turchi filo Hamas. Qualche pacifista con pugnale e spranga in mano, qualche crocierista delle disgrazie altrui con il frisson eroico-impegnato del turista di guerra mediorientale che non vede l’ora di tornare per raccontare agli amici. E anche un numero non marginale di utili idioti. Redazione 02 GIU 2010