Grossman e gli altri. Così la morale degli scrittori si mangia la verità su Israele Gli scrittori israeliani non si sono mai sottratti: hanno sempre commentato la politica. Fanno opinione, non si limitano a scrivere fiction, spesso di politica parlano anche nei loro romanzi, incalzano governi e opinione pubblica. David Grossman è stato il primo scrittore israeliano a esplorare la psicologia palestinese e a descrivere gli effetti deleteri, sugli arabi quanto sugli ebrei, dell’occupazione di Gaza e Cisgiordania. Leggi Diritto all'autodifesa e dovere di non sbagliare di Galt - Leggi In difesa di Israele - Leggi Un professore ci spiega perché la guerra arabo-ebraica è una guerra senza fine - Leggi Erdogan ha un piano “neo ottomano” che passa anche per Gaza 02 GIU 2010
Erdogan: "Punire Israele" Così ad Ankara la “guerra” tra Israele e il migliore ex alleato tocca il culmine Gli abitanti di Antalya, nel sud della Turchia, hanno una grande confidenza con gli stranieri. Ne arrivano migliaia ogni giorno, stanno negli alberghi o prendono il mare verso gli altri centri del Mediterraneo. Ma quelli che hanno occupato le strade della città nel fine settimana non erano turisti: fra bandiere della Palestina, canti e segni di vittoria, hanno augurato buona fortuna a 750 civili decisi a salpare per Gaza con un carico di aiuti umanitari, nonostante i divieti di Israele. Hanno chiamato la loro missione “Peace flotilla”, la flotta della pace. Leggi In difesa di Israele di Giuliano Ferrara - Leggi I cosiddetti "pacifisti" di Giulio Meotti - Leggi Perché Israele ha sbagliato di Galt - Guarda il video / 1 - Guarda il video / 2 - Leggi Un professore ci spiega perché la guerra arabo-ebraica è una guerra senza fine Luigi De Biase 01 GIU 2010
Karsh: "La pace è uno stato d'animo" Un professore ci spiega perché la guerra arabo-ebraica è una guerra senza fine “Il conflitto arabo-israeliano è stato reso inevitabile dagli stessi arabi, fin dall’inizio”, dice al Foglio il professor Efraim Karsh, direttore del Middle East and Mediterranean Studies Program presso il King’s College di Londra. Autore di tredici libri, ha dedicato il suo ultimo saggio – Palestine Betrayed (Yale University Press) – alle relazioni arabo-ebraiche durante il mandato britannico (1920-1948). Perché è lì che si rintracciano le origini di una guerra senza fine. Amy Rosenthal 01 GIU 2010
In difesa di Israele Da tempo era noto che una flottiglia di provocatori politici, messa su con la complicità dei nemici in armi di Israele, voleva forzare il blocco di Gaza. La decisione di impedire questa forzatura era legittima, ci mancherebbe, ma doveva realizzarsi in condizioni di maggiore sicurezza, con un impiego intelligente della forza, in modo da evitare lutti, dolori ed equivoci umanitari pronti ad essere sfruttati con cattiveria dalla propaganda pacifista internazionale. Leggi Almeno dieci morti nel blitz di Israele contro le navi degli attivisti - Leggi I cosiddetti "pacifisti" di Giulio Meotti - Leggi Perché Israele ha sbagliato di Galt - Guarda il video / 1 - Guarda il video / 2 - Leggi Un professore ci spiega perché la guerra arabo-ebraica è una guerra senza fine 01 GIU 2010
Noam Chomsky Marx. Lenin. Shakespeare. Aristotele. La Bibbia. Platone. Freud. Chomsky. Hegel. Cicerone. Nel celebre indice “The Arts and Humanities Citation”, il famoso linguista e patriarca del dissenso americano viene dopo Freud e prima di Hegel. Noam Chomsky è l’unico vivente a comparire nella lista dei dieci principali riferimenti umanistici di tutti i tempi. 20 MAG 2010
Salviamo la ragione d'Israele J-Call, il nuovo movimento della sinistra ebraica europea promotrice di un appello molto duro sulle politiche di Israele, nasce in reazione a un articolo del premio Nobel per la Pace Elie Wiesel. “For Jerusalem”, questo il titolo del commento di Wiesel apparso sul New York Times, è un inno all’ebraicità di Gerusalemme, ma da J-Call è stato interpretato come un aperto sostegno alla politica del governo Netanyahu, da mesi sotto pressione da parte della Casa Bianca. Qui il testo dell'appello con i firmatari - Leggi Piccoli Lerner crescono 07 MAG 2010
Piccoli Lerner crescono Lo hanno chiamato J-Call – “European Jewish Call for Reason” – ma è la versione in salsa europea di J-Street – la lobby ebraica liberal e pacifista nata nel 2008 in risposta all’American Israel Public Affairs Committee. Ha raccolto l’adesione di tanti intellettuali e commentatori europei, dai Bernard-Henri Lévy ai Gad Lerner, ed è un “appello alla ragionevolezza” per la pace tra Israele e i palestinesi. Ma la ragionevolezza è stata riassunta nella critica al governo del premier israeliano, Benjamin Netanyahu. Redazione 03 MAG 2010