Come si comporta un presidente “Non sappiamo che esito avrà la primavera di rivolte in medio oriente, forse non siamo in grado nemmeno di condizionarle in modo decisivo, ma le forze della civilizzazione non sono certo sprovviste di risorse”. Lo dice al Foglio Bill Kristol, il direttore del magazine conservatore americano Weekly Standard. Leggi Reggere al crollo della “quarta sponda” - Leggi Tutti gli articoli del Foglio sulle rivolte in Libia Amy Rosenthal 24 FEB 2011
La primavera della libertà Perché la Freedom Agenda seminata da Bush oggi dà i suoi frutti La primavera di sangue e libertà che incendia il Maghreb e il medio oriente scorre davanti a noi mentre ci domandiamo, con Christian Rocca, “chi nel 2003, ma anche soltanto sei mesi fa, avrebbe detto che fra i paesi arabi e mediorientali oggi il solo Iraq si sarebbe rivelato stabile e passabilmente democratico”. Leggi Contagio e infezione - Leggi La sinistra ha molto trattato con Gheddafi (la differenza sta nei risultati) - Leggi Quando all'Europa piaceva l'intesa Roma-Gheddafi dal blog 2+2 - Leggi Berlusconi mette in guardia sul dopo Gheddafi - Leggi tutti gli articoli del Foglio sulla crisi in Libia Alessandro Giuli 23 FEB 2011
Contro “il secolarismo vile” Al Qaida è defilata, ma ha il modo di dirottare la transizione d’Egitto Tutti aspettano un comunicato di Ayman al Zawahiri, l’egiziano che ha scalato l’organigramma della guerra santa sino ad arrivare a sedersi al fianco di Osama bin Laden. Fonti di intelligence ogni giorno dicono che è questione di ore, la destabilizzazione in Egitto e dintorni è troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire. Redazione 16 FEB 2011
Ayman Nour ci spiega la terza via tra regime e stato islamico Nel grande dipinto alle spalle di Ayman Nour ci sono alcuni dei personaggi politici più importanti della storia egiziana, come Saad Zaghloul, padre della lotta contro i britannici e fondatore del partito liberale al Wafd. A casa sua, in completo nero, la camicia slacciata e senza più la cravatta, il capo di al Ghad – il domani, in arabo – spiega che l’Egitto sta dimostrando al mondo arabo l’esistenza di una terza via: tra il dittatore e lo stato islamico c’è dell’altro. “E’ per questo che sono stato in prigione quattro anni”, dice al Foglio. Leggi Per il loro colpo di stato, i generali hanno scelto il modello turco Redazione 11 FEB 2011
La svolta d’Egitto La notizia è arrivata per bocca di un militare, e non poteva essere altrimenti, visto che è dall’inizio della rivolta egiziana che l’esercito gestisce la crisi, parla con il presidente, va dai manifestanti a dire di comportarsi bene, ma poi lascia che si scatenino gli scontri tra chi sostiene Hosni Mubarak e chi lo vuole via dal Cairo il più presto possibile. “Questa sera avrete quel che chiedete”, ha detto, ed è stata subito festa nella piazza centrale del Cairo, con tanti egiziani che ancora non si erano uniti alle manifestazioni e che per l’occasione si sono accodati, hanno iniziato a cantare ed esultare. Redazione 10 FEB 2011
Andamento lento in Egitto Dopo l’euforia del “regime change”, le botte in piazza, i tentativi di dialogo, la ricerca di un leader per l’opposizione, le immagini dei generali per strada che dicono ai ragazzi di comportarsi bene, al quattordicesimo giorno di protesta tutti si chiedono: e adesso dove si va? La Casa Bianca, che prima ha tentennato, poi richiesto con insistenza una resa di Hosni Mubarak, ora invita alla cautela: la transizione deve essere ordinata, e se ci vuole qualche tempo, è bene prenderselo. "Non vogliamo arrivare a settembre e veder fallire le elezioni e avere poi la gente che chiede: ‘Per che cosa abbiamo fatto tutto questo?’", ha detto Hillary Clinton. Leggi Attenzione all’Iran che allunga le mani sulla piazza egiziana Redazione 08 FEB 2011
Ecco perché la gente del Cairo non invidia i cugini di Teheran “Né l’esercito, né Mubarak accetteranno che l’Egitto finisca nelle mani del suo nemico più implacabile, l’islamismo radicale”. Lo dice al Foglio Stephen Cohen, presidente dell’Institute for Middle East Peace & Development e consigliere della Casa Bianca sul medio oriente. Negli ultimi trent’anni, Cohen ha lavorato per facilitare i negoziati nell’area mediorientale, da consulente del National Intelligence Council. Ha contribuito anche al celebre discorso che il presidente americano, Barack Obama, ha tenuto nel viaggio al Cairo del 2009. Leggi Non è un paese per strangers - Leggi Europa, sbarco al Cairo Amy Rosenthal 04 FEB 2011
Oggi la marcia di un milione E se in Egitto va a finire come in Iran? L’interpretazione di quel che sta accadendo in Egitto oscilla tra l’eccitazione rivoluzionaria e il mantenimento dello status quo. In mezzo ci sono gli imbarazzi della comunità occidentale e i ricordi del passato, in particolare della cacciata dello scià in Iran, nel 1979. Massimo Boffa e Carlo Panella erano a Teheran quando scoppiò la rivoluzione che portò all’instaurazione del regime degli ayatollah e oggi leggono quel che accade al Cairo in modo diverso. La minaccia dei Fratelli musulmani, come spiega Giulio Meotti dando voce alle paure di Israele, c’è ed è grande. Leggi Israele teme che dopo la piazza d’Egitto restino in piedi solo gli islamisti di Giulio Meotti - Leggi Non si vede all’orizzonte un Khomeini egiziano e Al Azhar tace di Carlo Panella Massimo Boffa 01 FEB 2011
2011, fuga da Amsterdam Quest’estate ad Amsterdam è crollato un tronco monumentale. Ne resta un ceppo alto poco più di un metro, macero. Si tratta del vecchio ippocastano che Anne Frank vedeva dal nascondiglio dove era confinata con la famiglia. I media di tutto il mondo erano concentrati su questa notizia per annotarsi la denuncia del giornalista olandese Paul Andersson Toussaint: “L’antisemitismo in Olanda è tornato a essere salonfähig”. Significa socialmente accettabile. 28 DIC 2010