"Tornatevene ad Auschwitz” Su Internet, una foto davvero insolita. Una voragine circolare apparsa a febbraio 2007, a Città del Guatemala. La grande buca è fonda come quei pozzi nei deserti la cui superficie non è cinta da pietre. Pare una bocca della Terra, spalancata in mezzo alla strada. Come se la Natura dicesse qualcosa che non sappiamo capire dato che non ci sono più gli sciamani. Alessandro Schwed 12 GIU 2010
Quando non puoi sbagliare Israele è come un pugile suonato, e l’avversario è sulle gradinate che ghigna Ascolta Israele. Guarda la tua mano sinistra. E’ diversa dalle mani sinistre degli altri. E’ una mano abituata a fare. In modo anomalo, e che pochi notano, la tua mano sinistra è dovuta divenire quella del lavoro quotidiano, e quello che tutto il mondo fa da sempre con la destra, tu lo fai con la sinistra. Dalla tua fondazione usi la mano destra per la prerogativa di imbracciare un fucile e difenderti, e con la sinistra lavori. E lo fai a un ritmo meno incisivo di quello che potresti. Alessandro Schwed 06 GIU 2010
Barak, cosa ci combini? Una masnada di hooligan “umanitari” eccitati dal proprio antisemitismo più o meno consapevole. Qualche araldo di Bin Laden, parecchi squadristi turchi filo Hamas. Qualche pacifista con pugnale e spranga in mano, qualche crocierista delle disgrazie altrui con il frisson eroico-impegnato del turista di guerra mediorientale che non vede l’ora di tornare per raccontare agli amici. E anche un numero non marginale di utili idioti. Redazione 02 GIU 2010
Grossman e gli altri. Così la morale degli scrittori si mangia la verità su Israele Gli scrittori israeliani non si sono mai sottratti: hanno sempre commentato la politica. Fanno opinione, non si limitano a scrivere fiction, spesso di politica parlano anche nei loro romanzi, incalzano governi e opinione pubblica. David Grossman è stato il primo scrittore israeliano a esplorare la psicologia palestinese e a descrivere gli effetti deleteri, sugli arabi quanto sugli ebrei, dell’occupazione di Gaza e Cisgiordania. Leggi Diritto all'autodifesa e dovere di non sbagliare di Galt - Leggi In difesa di Israele - Leggi Un professore ci spiega perché la guerra arabo-ebraica è una guerra senza fine - Leggi Erdogan ha un piano “neo ottomano” che passa anche per Gaza 02 GIU 2010
Erdogan: "Punire Israele" Così ad Ankara la “guerra” tra Israele e il migliore ex alleato tocca il culmine Gli abitanti di Antalya, nel sud della Turchia, hanno una grande confidenza con gli stranieri. Ne arrivano migliaia ogni giorno, stanno negli alberghi o prendono il mare verso gli altri centri del Mediterraneo. Ma quelli che hanno occupato le strade della città nel fine settimana non erano turisti: fra bandiere della Palestina, canti e segni di vittoria, hanno augurato buona fortuna a 750 civili decisi a salpare per Gaza con un carico di aiuti umanitari, nonostante i divieti di Israele. Hanno chiamato la loro missione “Peace flotilla”, la flotta della pace. Leggi In difesa di Israele di Giuliano Ferrara - Leggi I cosiddetti "pacifisti" di Giulio Meotti - Leggi Perché Israele ha sbagliato di Galt - Guarda il video / 1 - Guarda il video / 2 - Leggi Un professore ci spiega perché la guerra arabo-ebraica è una guerra senza fine Luigi De Biase 01 GIU 2010
Karsh: "La pace è uno stato d'animo" Un professore ci spiega perché la guerra arabo-ebraica è una guerra senza fine “Il conflitto arabo-israeliano è stato reso inevitabile dagli stessi arabi, fin dall’inizio”, dice al Foglio il professor Efraim Karsh, direttore del Middle East and Mediterranean Studies Program presso il King’s College di Londra. Autore di tredici libri, ha dedicato il suo ultimo saggio – Palestine Betrayed (Yale University Press) – alle relazioni arabo-ebraiche durante il mandato britannico (1920-1948). Perché è lì che si rintracciano le origini di una guerra senza fine. Amy Rosenthal 01 GIU 2010