Il Nudge non funziona in demografia
Bene il bonus bebè, ma è l’ideologia “child free” a frenare le nascite
Si battaglia dentro al Pd e alla coalizione di governo sulla famiglia. Il leader del Pd Matteo Renzi il suo bonus bebè lo ha rivendicato alla Conferenza di Napoli, per vederlo sparire dalla manovra. I “cattodem” e gli alfaniani spingono ora perché la legge di Bilancio ci rimetta mano. Il bonus bebè è stata una iniziativa lodevole, considerando che per anni i governi hanno fatto finta che non esistesse un problema demografico. Ma senza illusioni, le misure pro natalità hanno già fallito altrove. In Germania la rete dei benefici è a dir poco generosa, eppure, la sua demografia agonizza e ha ripreso soltanto grazie agli immigrati (anche in Italia hanno un tasso di natalità di quasi due figli). Lo stesso vale per la Spagna, che ha introdotto un lauto “bonus bebè”, ma la fertilità è crollata. I bonus costituiscono un fondamentale punto di partenza assieme ad agevolazioni fiscali, permessi retribuiti, nidi, congedi parentali e una copertura finanziaria dedicata alle famiglie.
Ma sapendo che un paese non può uscire dalla “trappola della bassa fertilità” grazie al Nudge, il pungolo, la “spinta gentile”. Questo ci dice il caso della Finlandia, dove lo stato paga tutto (dai vestitini alle lenzuola) e garantisce un sussidio mensile per ogni figlio fino ai diciassette anni. Eppure, anche in Finlandia quest’anno è stato panico demografico. Mai così basse le nascite da un secolo. Si battagli dunque sul bonus bebè, ma sapendo che la sua introduzione costituisce spesso più un alibi che le democrazie si danno per dire di averle tentate tutte. Le nascite sono un fatto di cultura, per questo sono entrate in crisi ovunque in occidente. Se si vuole cercare di invertire la rotta suicida si abbandoni l’ideologia del “child free”, la peste bianca, il malthusianesimo.