Editoriali
La libertà annega in un bicchier d'acqua
Evian lancia una pubblicità durante il Ramadan. Accuse e scuse comiche
Martedì 13 aprile era l’inizio del Ramadan, che terminerà il 12 maggio. In questa occasione, i musulmani osservano un digiuno molto severo – né cibo né bevande – dall’alba al tramonto. Intorno alle 15.00, il marchio Evian su Twitter ha pubblicato un messaggio apparentemente banale: “Ritwittate se avete già bevuto un litro di Evian oggi”. La pubblicità ha scatenato una vera e propria campagna d’odio per la controllata della Danone. Evian è accusata di razzismo. Così, il brand ha deciso di scusarsi pubblicamente.
Il filosofo Raphaël Enthoven ha chiesto a Evian di fare mea culpa per simili pubblicità nel giorno di Yom Kippur, quando gli ebrei digiunano. In effetti non resta che buttarla sul ridere. Ma di questo passo, la Francia rischia davvero di affogare in un bicchier d’acqua. Via la carne di maiale da tutte le mense scolastiche. Via le immagini osé dalle pubblicità per strada. Via le minigonne dagli autobus. Via i professori troppo intellettualmente liberi dalle scuole. E al rogo quelle vignettacce. In effetti sta succedendo. La carne di maiale è scomparsa dalle mense scolastiche di Lione, il nudo di Borat è stato tolto dalle pubblicità sugli autobus che passano nelle banlieue, alcuni autisti hanno fatto scendere donne vestite in modo troppo succinto, molti professori che avevano criticato l’islamismo sono stati trasferiti in altri istituti dopo aver ricevuto minacce e per una vignetta è stato decapitato un professore. L’islamismo è così, se gli dai un dito si prende tutto il braccio. E poi non puoi far altro che chiedere scusa a ripetizione, su tutto, anche per un bicchier d’acqua.