Editoriali
La Festa della donna, anzi boh
Con la sua ironia, Rowling dice che presto dovremo ribattezzarla
L’autrice di “Harry Potter”, J. K. Rowling, torna alla polemica con un tweet che fa riferimento alla Giornata internazionale della donna. Le sue ultime osservazioni sono arrivate in risposta a una legge scozzese sulla riforma del riconoscimento di genere, che modificherebbe le attuali leggi per rendere più facile il cambiamento legale del sesso per i cittadini. La Rowling ha anche criticato il Partito laburista in Inghilterra per la sua posizione su genere e uguaglianza in occasione della Giornata internazionale della donna. “Apparentemente, sotto a un governo laburista, oggi diventerà il giorno di ‘Noi che non dobbiamo essere nominate’”, ha scritto Rowling.
Anneliese Dodds, presidente del Partito laburista, è stata intervistata dalla Bbc. Durante la discussione del disegno di legge sul riconoscimento di genere, Dodds ha affermato che c’erano “definizioni diverse” su ciò che costituisce una donna. Così Rowling ha twittato: “Qualcuno, per favore, mandi al ministro ombra per le Pari opportunità un dizionario e una spina dorsale. #HappyInternationalWomensDay”. Rowling ha quindi pubblicato un messaggio di sostegno a Joanna Cherry, una parlamentare che è stata accusata di transfobia. Anche la premier scozzese Nicola Sturgeon è intervenuta contro Rowling: “Lei è chiaramente libera di esprimere la sua opinione, come lo sono io, come tutti”.
La scrittrice inglese ha deciso di essere l’alter ego del progressismo su questa battaglia del gender. Lo fa con sublime ironia intellettuale, forza di spirito e resistenza alla shitstorm digitale. E ci ricorda, con non poche ragioni, che se continua così, un giorno festeggeremo la “Festa delle persone con la cervice”, come la rivista Lancet ha definito le donne per essere “inclusiva”.
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