editoriali
Poca nebbia in Val Padana. Le idee errate sull'inquinamento (molto inferiore che in passato)
Sui giornali è tornata l'emergenza smog. Ma tutti si dimenticano di ricordare come oggi i bambini respirino un'aria decisamente migliore dei loro nonni. Ridurre ancor di più l'inquinamento resta un obiettivo, sapendo che non c'è aria pulita gratis
"E’ impossibile vivere così”. “L’aria è sempre più irrespirabile”. “Allarme rosso per la Pianura padana”. E’ tornata, sui giornali, l’emergenza smog. Una narrazione che continua, indefessa, a ignorare la realtà. Qualche fatto, invece. Primo. L’inquinamento atmosferico è in calo da decenni (ma lo sanno solo 3 italiani su 100). i bambini che nascono oggi respirano un’aria decisamente migliore dei loro padri e nonni. Secondo. Il miglioramento non è avvenuto perché abbiano avuto successo le politiche per la mobilità sostenibile o perché ci siamo impoveriti, ma grazie alla innovazione tecnologica in tutti i settori. Ci sono oggi molte più auto e molte meno emissioni. Terzo. La Pianura padana è realmente tra le aree più inquinate di Europa (per banali ragioni orografiche non perché i nostri comportamenti siano “peggiori”). Quarto. Nonostante sia l’area più inquinata è una tra quelle dove si vive più a lungo: in Lombardia, come in Svezia, il paese che fa registrare i minori livelli di inquinamento.
Dunque, nulla di cui preoccuparsi? No. L’inquinamento fa male anche se, ai livelli odierni in Europa, è un fattore secondario e sempre meno rilevante in termini di aspettativa di vita: reddito pro capite, disponibilità di migliori servizi sanitari e stili di vita individuali sono assai più decisivi. Che fare? Una priorità, se vogliamo deliberare consapevolmente, è quella di far conoscere la realtà. Non c’è alcuna emergenza e, grazie ai provvedimenti già in vigore, la tendenza positiva è destinata a proseguire grazie, ad esempio, al naturale ricambio del parco veicolare. L’adozione di eventuali nuove misure dovrebbe essere vincolata alla verifica che i benefici siano superiori ai costi imposti dai provvedimenti.
Un’aria più pulita è, ovviamente, un bene. Ma non è sempre desiderabile come facilmente dimostrabile. La migliore qualità dell’aria teoricamente possibile potrebbe essere raggiunta fin da subito fermando ogni attività economica, impianti di riscaldamento e così via. Sarebbe un disastro economico e, quindi, umano. Non c’è aria pulita gratis.