![](https://img-prod.ilfoglio.it/2020/08/24/1501241656180_1501241670_492x275_1598257501184.jpg)
Il presidente della Roma, James Pallotta (foto LaPresse)
La minaccia di Pallotta: “Senza stadio vendo la Roma”
Sulla Capitale alle prese con la guerra dell'acqua e i guai di Atac, si abbatte anche l'ultimatum del presidente giallorosso
Non bastava la guerra dell'acqua, non bastavano l'Atac e il direttore genera Bruno Rota che ne certifica in maniera pubblica e inequivocabile il fallimento, ora sulla Capitale di Virginia Raggi torna ad abbattersi il “ciclone” James Pallotta. Non è la prima volta che il numero giallorosso prova a rompere il muro di veti politici e pastoie burocratiche che ha trasformato in una storia infinita il progetto per la costruzione del nuovo stadio. Ma siccome il problema continua a ripresentarsi, ecco che il presidente torna a minacciare. E in un'intervista all'Associated Press attacca: “Non vogliamo vendere il club, pensiamo ci siano ottime possibilità di costruire una grande squadra, uno stadio con strutture anche di intrattenimento. Ma se non riuscissi a ottenere l’ok, allora qualcun altro dovrà prendersi la briga di farlo al posto mio”. Insomma, senza stadio Pallotta è pronto a salutare tutti e tornare negli Stati Uniti. Ovvio che le sue parole siano più che altro un tentativo di accelerare il via libera al progetto che al momento è fermo in Regione (anche e soprattutto per le modifiche apportate su richiesta del Campidoglio), ma visto come sono andate le cose negli ultimi anni non è escluso che il presidente della Roma possa decidere di veramente di mollare tutto.
Nel frattempo, combattivo più che mai, Pallotta riserva un attacco anche al Milan e alla sua campagna acquisti da 200 milioni di euro. L'Uefa ha rinviato ad ottobre la resa dei conti con la società rossonera. Il presidente giallorosso non ha gradito: “È uno scherzo, sono pazzi. Tutto questo non ha senso, il Milan non ha soldi”. In ogni caso, ha aggiunto, “l'amministratore delegato del gruppo Elliott, Paul Singer, è un mio amico. Diventeranno i proprietari della squadra. Hanno un debito”.
![](https://img-prod.ilfoglio.it/2024/07/17/161112571-1d46b17d-4e26-4e77-bde0-773b92014230.jpg)
![](https://img-prod.ilfoglio.it/2024/07/17/163737818-8c29d3aa-b339-460f-80b8-b8c3ab149889.jpg)
lettere dalla Grande Boucle
Il Tour de France secondo Antoine Blondin
![](https://img-prod.ilfoglio.it/2024/07/17/092130269-f0e4f05c-e783-48b2-9295-d5ebaa99b608.jpg)