”È un momento di grande crisi, ho paura che salti il sistema sportivo italiano, e se fallisce, fallisce anche l’agonismo”, dice il presidente della Federnuoto, Paolo Barelli, in una lunga intervista concessa al nostro inserto sportivo, in edicola domani. Prima di parlare di giocatori privilegiati e viziati, bisognerebbe partire da questa osservazione. Uno stop prolungato di tutte le attività sportive in Italia avrà un effetto economicamente devastante sull’intero sistema. Allo stesso modo, però, riaprire per richiudere tutto al primo atleta contagiato non avrebbe senso, così come sarebbe insostenibile riaprire con misure troppo restrittive per cui i costi di gestione supererebbero i ricavi. Quando parliamo di gare e campionati da riprendere non parliamo solo di Cristiano Ronaldo e Lukaku, ma di milioni di persone che, a tutti i livelli, praticano sport in Italia. Non potendo tenere tutto chiuso in attesa del vaccino, il mondo dello sport ha bisogno se non di certezze almeno di garanzie: sanitarie, politiche ed economiche.
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