editoriali

La Serie A conterà di più nel Consiglio federale e non è un male

Redazione

Non un golpe, ma un passo avanti nella direzione voluta dai presidenti. L’emendamento Mulè può aiutare il calcio italiano a diventare più europeo

La Serie A ha sempre desiderato pesare di più. E in fin dei conti non aveva tutti i torti, considerando il suo apporto economico al movimento. Adesso che l’emendamento Mulé è passato può finalmente sorridere, anche perché dopo gli ultimi ritocchi, ha dribblato anche il rischio di sanzioni ventilato da Fifa e Uefa. La VII commissione della Camera dei Deputati ha dato il via libera al testo che consente alla Lega di Serie A di essere più influente all’interno del Consiglio federale. Non un golpe, ma un passo avanti nella direzione voluta dai presidenti.

 

Si chiama emendamento Mulé, il grande ispiratore è il presidente Claudio Lotito, presidente e proprietario della Lazio che è anche senatore di Forza Italia. Il progetto originale prevedeva per la Lega Serie A piena autonomia statutaria, regolamentare, organizzativa e gestionale, il diritto di veto sulle delibere federali che la riguardano e la possibilità di ricorrere direttamente alla giustizia amministrativa contro atti e comportamenti del Coni e delle federazioni. Sarebbe insomma stata una rivoluzione che però avrebbe generato forse delle sanzioni, mettendo a rischio anche l’organizzazione dell’Europeo 2032 che l’Italia ha ottenuto insieme alla Turchia. Nella sua ultima versione lo ha accolto bene anche la Federazione, trattandosi di una norma programmatica e non precettiva, dà un indirizzo da seguire, ma non impone obblighi (e chissà se il presidente Gravina si mostrerà collaborativo su questo fronte).

 

Per la Lega di Serie A, che spingeva dal 2022 in questa direzione, come ha sottolineato il presidente Lorenzo Casini, vero vincitore della partita, è senza dubbio un passo avanti perché vedrà finalmente riconosciuto un ruolo adeguato rispetto al sostegno economico che fornisce all’intero movimento del calcio. E’ un passo che fa indubbiamente bene alla Serie A. Per capire se farà del bene a tutto il calcio e alla nazionale, aspettiamo la prossima puntata. Come si sarebbe detto un tempo: no taxation without representation.