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editoriali
Un minuto di silenzio per Agroppi ma non in Supercoppa in Arabia Saudita
Commemorare i morti ma non a Riad: paura dei fischi, come accadde un anno fa sempre nella capitale saudita durante il momento di raccoglimento in onore di Gigi Riva
È morto Aldo Agroppi, ex calciatore, allenatore e commentatore. Mai banale, a volta sopra le righe, sempre pungente. In ogni caso, per decenni un protagonista del calcio italiano. Tant’è che la Federazione ha immediatamente disposto un minuto di raccoglimento su tutti i campi, anticipi e posticipi compresi, per onorarne la memoria. Con un’eccezione, e neppure troppo piccola: le gare di Supercoppa previste in Arabia Saudita. Ieri, la semifinale Inter-Atalanta è iniziata senza ricordare Agroppi. Come mai? Semplice: la Figc ha deciso di esonerare Riad dal minuto di silenzio. Il tutto per evitare quanto accadde un anno fa sempre nella capitale saudita: il pubblico lì presente fischiò rumorosamente il momento di raccoglimento in onore di Gigi Riva, scomparso poco prima della partita. Il fatto è che i costumi sauditi – si disse – non contemplano il ricordo silenzioso dei defunti e pazienza se gli altri (quelli che esportano lì il proprio modello di calcio) hanno altre usanze.
La Figc ha quindi deciso di derogare alla propria disposizione per Agroppi, evitandogli i fischi ed evitando che in mondovisione passasse uno spettacolo penoso. Ci sarebbe da chiedersi, però, se tutto ciò abbia un senso: è vero che Riad fa da cornice all’evento (si spera con più partecipazione di pubblico rispetto alle ultime occasioni), ma forse – oltre a offrire ghirlande ai calciatori e una tazzina di tè appena sbarcati all’aeroporto – ci vorrebbe una maggiore elasticità, soprattutto in circostanze del genere. Altrimenti, i viaggi in Arabia Saudita per la tre giorni di Supercoppa – che fra le priorità dei tifosi è di certo l’ultima della lista – si riducono esclusivamente a questioni di business. Non c’è niente di male a dirlo e ad ammetterlo: basterebbe però evitare sermoni sull’esportazione del modello calcistico in terre che attendono ancora uno sviluppo solido, al di là delle figurine miliardarie o di ex fenomeni sul viale del tramonto. È anche questione di serietà.
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