La resa incondizionata dell’occidente Un banner sul pianerottolo di casa, il discorso di Obama, la richiesta di decristianizzare la società britannica, il coltello nella metro. Indizi utili per raffigurare facilmente la fuga del nostro mondo da sé stesso. 07 DIC 2015
Caro Renzi, ma intervieni o no? Quando le persone dotate di autorità ufficiale, o addirittura di governo, fanno le sceme, è perché sono sceme. Prendiamo alcune delle frasi più in voga nel dibattito su un affaruccio come una guerra mondiale. Per esempio: “Non si può intervenire se non si ha chiaro che cosa si farà dopo”. Adriano Sofri 07 DIC 2015
Opinione pubblica e Russia. Il non detto del “sì” tedesco alla missione in Siria Le reazioni al voto positivo del Bundestag alla guerra contro lo Stato islamico Giovanni Boggero 06 DIC 2015
Un rapporto dell’intelligence tedesca sull’Arabia Saudita imbarazza Berlino I servizi segreti diffondono un memo in cui si critica la politica del paese del Golfo, alleato della coalizione dei volenterosi nella guerra allo Stato islamico. “Riad destabilizza il medio oriente”, dicono. Gli effetti indesiderati dell’accordo sul nucleare iraniano 04 DIC 2015
Soldats sur le terrain. Chi sono i francesi che vogliono le truppe contro l'Isis Non solo la stampa di destra e di sinistra, ora il partito dei “boots on the ground” in Francia sta prendendo forma anche ai piani alti dell’establishment, la spinta all’“intervention au sol” è trasversale nonostante il no momentaneo del primo ministro Valls. Ma esiste un problema diplomatico. Mauro Zanon 04 DIC 2015
Fidarsi sì, ma di chi? Motivazioni, dubbi, sospetti dei fighters sunniti appena promossi nostri “boots on the ground”. “Anche il diavolo in persona è alleato per combattere al Baghdadi”. John Kerry, ieri a Belgrado, ha spiegato che “senza la capacità di trovare truppe di terra pronte ad affrontare il Daesh, non sarà possibile batterlo completamente”. 04 DIC 2015
La sinistra e il terrore “In Siria bombardare non basta. Ora servono boots on the ground”. Intervista con Peter Mandelson. “Sono molto amareggiato per la posizione di Jeremy Corbyn. Non è un pacifista, lui si considera anti-imperalista o anti-Occidente". 04 DIC 2015
Saltano i nervi, saltano i confini Siria, Iraq, Libia. Grecia, Ucraina, Europa, Turchia. Le fragilità della Nato di fronte a un nuovo ordine in medio oriente. Come e perché le cartine geografiche e diplomatiche sono state ridisegnate da religioni e mercati. Mario Sechi 04 DIC 2015
Quello che Putin capisce dell’occidente L’occidente è adulto e libero a sufficienza per dire al presidente della Russia, Vladimir Putin, quelle cose che Putin non vorrebbe sentirsi dire. Incluso denunciare per anni una stretta autoritaria in corso al Cremlino. Redazione 04 DIC 2015
I dubbi su quelli che bombardano l'Isis (ma non tanto) La decisione di Putin di pubblicare le (supposte) prove dei traffici della Turchia di Erdogan con lo Stato islamico pone un problema imbarazzante agli Stati Uniti. Adriano Sofri 03 DIC 2015