La foto del bambino di Bodrum, l'orrore che proviamo e la viralità che ci assuefà a tutto Il concetto di “foto” è mutato ontologicamente come un corpo biologico sotto l’effetto di radiazioni: le foto hanno imparato a correre hanno generato tentacoli e non sono più oggetto di mera osservazione, ma si possono riutilizzare. In definitiva dovrebbe essere questione di orrore. Di riuscire ancora a provare orrore. Stefano Sgambati 03 SET 2015
Caro Baricco, la fotografia non fa per lei, lasci perdere. Rischia la fine di Saviano Lo scrittore è bravo in tante cose, ma da settimane Repubblica mette in pagina culturale due suoi scatti. Bè, diciamolo, risultano banali le scelte dei soggetti, pessime le inquadrature nell’obiettivo, no smalto, no racconto, no magia di alcun tipo. Messe così, quelle fotine sono un incoraggiamento all’Artista Collettivo. 02 AGO 2015
Gente di New York Il magico mondo di Olivia Bee La fotografa americana è una giovane vestale della bellezza, nelle sue fotografie (acclamatissime) cerca di togliere tutto: per trovare l’io bisogna eliminare “ogni elemento di disturbo”. Ha iniziato a fare foto a otto anni, a quindici ha fatto una campagna per la Converse. Usa più l’analogico del digitale. 22 MAG 2015
Monti di venere Donne che amavano natura, danza e nudismo. Dall’Europa del nord, attratte dall’oriente e dal mezzogiorno, trovarono l’Eden sulle Prealpi. Erano partite insieme a ragazzi con i capelli lunghi, in fuga dalle università non per mancanza ma per sovrabbondanza di talenti. Sandro Fusina 08 SET 2014
Rembrandt a Gaza, l’evoluzione del gusto e l’insincero entrare nel quadro La più intensa, struggente, ricca di pathos, si potrà mai dire bella?, tra le dozzine di fotografie provenienti da Gaza e transitate sui nostri schermi, dentro i nostri occhi, in questi giorni l’ho intercettata ieri sulla prima pagina dell’edizione internazionale del New York Times. 26 LUG 2014
Giallo Gagosian, anche i mercanti miliardari hanno paura del pol. corr. La paura ideologica allaga con il pregiudizio cuori e menti. Una giovanissima fanciulla fa da modella, mezza nuda e mezza vestita, in pose sognanti o “lascive”, come dicevano i portinai mainstream e gli avvocaticchi degli anni Cinquanta. C’è del morboso in Danimarca, naturalmente. Ma c’è del marcio? 13 FEB 2014