Una brava canaglia Carlo Tavecchio non è ricco, non è disinvolto, non nasce nel cuore bene della capitale, è figlio della grassa terra di Brianza: lui non lo invidia nessuno. Però può cambiare il calcio italiano. 08 SET 2014
Requiem per il Campionato dei poveri Partiti i (pochi) campioni e arrivati gli scarti dei club europei, con stadi e casse vuote è iniziato un torneo che potrebbe rivelarsi divertentissimo. Redazione 01 SET 2014
L’importanza dei numeri secondi Il calcio, la televisione, la diretta e la grande trasformazione della “seconda voce”. Chi sono, cosa dicono e da dove vengono le spalle sportive più ascoltate d’Italia. Beppe Di Corrado 29 AGO 2014
Aziendalista, senza gioco e poco simpatico. Adesso Allegri è tutto vostro, cari bianconeri. E io, milanista, godo E son contento! Siamo tutti contenti, rossoneri di cuore e di maglia. E’ la nemesi. Di mezzo c’è la cessione di Pirlo e “er go-non-gol de Muntari” che tolse uno scudetto a noi e lo dette a voi, juventini, una bestialità e tanto sano risentimento. 17 LUG 2014
Zeman vs Figc. "Si scelga chi ama il calcio e non i soldi" "Il calcio italiano è obbligato a fare qualcosa perché siamo rimasti indietro" Redazione 02 LUG 2014
Il bianco e il nero Per spiegare che cosa rappresenta il passaggio di Angelo Obinze Ogbonna dal Torino alla Juventus si può partire da uno dei luoghi comuni più usati da vent’anni a questa parte nel calcio: non esistono più le bandiere. Anche se non basta. Ogbonna è un ragazzo nigeriano di venticinque anni, italiano nato a Cassino che vive a Torino da quando ne ha 14, parla con accento ciociaro e ha più volte indossato la fascia di capitano della squadra che porta il nome della città piemontese e ha il colore del sangue e del vino Barbera. Ogbonna è sceso in campo 150 volte con la maglia granata, ha segnato un gol in serie B, e ha attraversato – tra i pochi a salvarsi – alcuni degli anni più tormentati del Torino. 13 LUG 2013