Apple non "collabora"? Gli Usa chiedono a Israele di decrittare l'iPhone del killer di San Bernardino
Dopo il rifiuto di Apple di sbloccare e condividere le informazioni contenenti nell'iPhone di Rizwan Farook, uno dei killer della strage di dicembre a San Bernardino, l'Fbi si sarebbe rivolta alla società israeliana Cellebrite. L'azienda, specializzata nell'estrazione di dati informatici si sarebbe già messa al lavoro per superare i blocchi che l'azienda di Cupertino prevede (automaticamente) per proteggere la privacy dei suoi clienti.
Lunedì è stato il pubblico ministero che sta conducendo le indagini ad aver annunciato che "una terza parte non governativa" aveva presentato un sistema per la decrittazione degli iPhone. Cellebrite non ha però confermato le indiscrezioni provenienti dagli Stati Uniti.
Dopo l'annuncio del pm, Apple ha parlato della pericolosità della decisione dei magistrati, sottolineando come la scelta metterebbe a repentaglio la sicurezza di tutti i computer e degli apparecchi multimediali. L'azienda di Cupertino ha inoltre dichiarato che "se riuscisse la decrittazione si aprirebbero vulnerabilità dei sistemi informatici sino a ora sconosciute". Insomma un modo per ribadire la loro impossibilità ad accedere alle informazione dei propri utenti, una posizione che i vertici della società hanno sempre difeso e ribadito. Una buona pubblicità come difensori della privacy.
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