Il bivio di Apple
Indovinare le caratteristiche e le forme del nuovo iPhone di Apple prima che esca, a nove anni dal primo annuncio di Steve Jobs, è diventato quasi un genere giornalistico a se stante. Le anticipazioni e le notizie trafugate iniziano a uscire mesi prima, e Apple da sempre cerca di stuzzicare la fantasia di curiosi ed esperti, con piccoli indizi e commenti sibillini. Ma quest’anno, con il nuovo iPhone in uscita oggi, il numero 7, il gioco è stato meno divertente del solito. Il ciclo di produzione di Apple prevede che gli anni pari siano quelli delle grandi innovazioni, e gli anni dispari quelli delle rifiniture (in cui viene presentato l’iPhone con la lettera S, per intenderci, come l’ultimo iPhone 6S del 2015), ma quest’anno, al contrario del solito, sarà povero di grandi novità, almeno a giudicare dalle anticipazioni più accreditate. Il nuovo iPhone sarà resistente all’acqua e avrà la solita fotocamera stellare, ma visto dall’esterno rimarrà sempre lo stesso e, soprattutto, non avrà la presa per le cuffie: tipico di Apple, ma la novità sarà difficile da far digerire a molti clienti. Saremmo lieti di essere smentiti, ma questa uscita presumibilmente un po’ fiacca si inquadra perfettamente nel processo di “de-iphonizzazione” che Apple sta attraversando.
Presentando l’iPhone, Steve Jobs compì un miracolo perché immaginò un prodotto – uno su miliardi – che ogni singolo essere umano al mondo avrebbe desiderato stringere in mano. L’iPhone è così speciale per Apple che costituisce il 65 per cento del suo enorme fatturato, ma i numeri di vendita stanno diminuendo (il mercato lentamente si satura o, come in Cina, è più impenetrabile del previsto) e l’innovazione fisiologicamente rallenta, ed è probabile che Apple non sarà più in grado di sviluppare un altro prodotto altrettanto magico. Per questo, sotto il ceo Tim Cook, la compagnia sta cercando di diversificare la sua offerta in altri settori promettenti, come le automobili, il fitness e i servizi. Ma innovare quando la gran parte del fatturato della tua società dipende da un prodotto ormai a basso tasso di innovazione (l’iPhone) è un’impresa quasi impossibile, e Apple si trova davanti a un bivio. Per dieci anni la compagnia ha smentito i suoi critici, ma il difficile arriva adesso.