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La batteria dietro l'esplosione dei Galaxy Note 7. Per Samsung un danno da 5,3 miliardi

Redazione

Test e indagini interne, incrociati con il lavoro di tre organizzazioni specializzate in controllo qualità, hanno permesso di accertare l'origine del problema. E l'azienda assicura: "Rafforzeremo la sicurezza"

È la batteria la causa delle esplosioni dei Galaxy Note 7 di Samsung. L'indiscrezione del Wall Street Journal è stata ufficialmente confermata dall'azienda sudcoreana. In poche parole, le dimensioni “irregolari” delle batterie non permettevano una corretta adesione agli smartphone: da qui il surriscaldamento e le esplosioni. Indagini e test interni, incrociati con il lavoro delle tre organizzazioni industriali indipendenti UL, Exponent e TÜV Rheinland (specializzate in controllo qualità), non lasciano più dubbi.



Koh Dong-Jin, responsabile della divisione telefonia mobile di Samsung, si è scusato con i clienti, assicurando che l'imbarazzante vicenda porterà a “rafforzare la sicurezza delle batterie agli ioni di litio non solo per noi, ma per tutta l'industria”. I controlli qualità sulle batterie da oggi saranno declinati in otto procedure: “Ora più che mai siamo decisi a guadagnarci la fiducia dei clienti con l'innovazione sulla sicurezza come porta per illimitate e incredibili possibilità di nuove esperienze”, ha aggiunto Koh Dong-Jin.



Dopo varie polemiche, nell'ottobre scorso Samsung si è vista costretta a ritirare dal mercato il suo Galaxy Note 7 - circa 2,5 milioni di apparecchi - sospendendo la produzione. Uno scherzetto da 5,3 miliardi di dollari.

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