Facebook Foto LaPresse/PA

Facebook si è rifiutato di rimuovere materiale pedopornografico e di propaganda dell'Isis

Redazione

La società rischia un procedimento legale in Inghilterra, dove le immagini di pedofilia e di istigazione al terrorismo sono illegali. L'inchiesta del Times 

Facebook rischia di finire in tribunale per rispondere a delle accuse legate alla pubblicazione di diversi contenuti sensibili. L’azienda ha lasciato online decine di video e immagini con contenuti pornografici e di istigazione al terrorismo, nonostante la segnalazione di diversi utenti. Ora potrebbe dover rispondere legalmente a questa negligenza, perché questo tipo di contenuti è illegale in Inghilterra, dove il fatto è stato denunciato. 

 

La notizia è stata riportata oggi dal Times, che ha condotto un’inchiesta sulla vicenda. Secondo il quotidiano britannico si tratterebbe di video che mostrano decapitazioni eseguite dall’Isis, di diversi cartoni animati con riferimenti pedopornografici, il video di una violenza sessuale su un bambino e immagini che elogiano i recenti attentati terroristici a Londra e in Egitto.

 

Non è chiaro perché Facebook non abbia cancellato subito dalla sua piattaforma questi contenuti, nonostante ci siano state diverse segnalazioni, ma sembra che, inizialmente, il social network abbia risposto alle segnalazioni dicendo che i post non violavano le norme della community del sito. I contenuti sono stati rimossi solo dopo che il Times ha chiesto spiegazioni, ottenendo le scuse della società. "Siamo grati al Times per aver portato questi contenuti alla nostra attenzione, abbiamo rimosso tutte le immagini che violavano le nostre policy. Ci dispiace per l’accaduto", ha dichiarato la società in un comunicato. "È chiaro che possiamo migliorare e continueremo a lavorare intensamente per essere all’altezza delle aspettative che giustamente nutrono le persone nei confronti di Facebook".

 

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