I concorrenti di Apple
Google, Samsung e i cinesi minacciano il predominio dell’iPhone
Quanti sintomi devono essere riscontrati in un paziente per poterlo considerare malato? Apple, la compagnia tecnologica guidata da Tim Cook, accumula sintomi preoccupanti a ogni trimestrale ormai da un paio d’anni. Non che il gigante di Cupertino non macini decine di miliardi di dollari in ricavi e guadagni ogni pochi mesi, come è successo anche nel primo trimestre, in cui le entrate sono aumentate dell’1,2 per cento. Ma la macchina da soldi che nessuno sforzo innovativo è riuscito a sostituire, l’iPhone, ha venduto meno delle aspettative (50,76 milioni di unità contro 52,27 milioni attesi), e questo succede ormai da troppi trimestri. La ragione era dapprima che gli utenti aspettavano l’iPhone 7; adesso che il 7 è uscito tutti aspettano l’iPhone 8, quello del decimo anniversario, che si preannuncia un apparecchio rivoluzionario.
Di attesa in attesa, però, i concorrenti di Apple hanno iniziato ad affilare le armi. Samsung, ripresasi dallo scandalo dello smartphone esplosivo, sfodera telefoni con un design così ardito che gli iPhone sembrano già vecchi. Le compagnie cinesi (Huawei, Vivo, Oppo, Xiaomi), con una strategia di prezzi aggressivi e di penetrazione capillare, stanno ricacciando indietro la Mela nel mercato più grande del mondo e anche nel più grande mercato potenziale, quello indiano, dove Apple fatica e i cinesi dominano. Anche Google, dopo anni di sudditanza, ormai produce un sistema operativo mobile non più inferiore all’iOS che gira sugli iPhone. Ieri il titolo Apple era in calo, ma la compagnia non ha perso baldanza: vedrete l’iPhone 8 che meraviglia sarà. Intanto però la concorrenza gozzoviglia.