Twitter abbandona i russi e seduce Wall Street
Ieri il social network ha cancellato le inserzioni di Russia Today e Sputnik e ha chiuso in borsa con risultati trimestrale sopra le attese
Twitter ha gonfiato i dati relativi al numero degli utenti, è stato una comoda vetrina per Russia Today e Sputnik, ma nonostante tutto, ha sedotto Wall Street che ieri si è lasciata incantare dall’uccellino bianco su sfondo azzurro che, dopo undici anni, arriva a guadagnare oltre il 14 per cento.
Ad agevolare il social fondato da Jack Dorsey è stata anche la rimozione delle inserzioni pubblicitarie delle testate russe vicine – e in parte finanziate – dal Cremlino. La decisione, annunciata ieri, è stata presa sulla base di indagini condotte dall’azienda e dall’intelligence statunitense, secondo la quale le due agenzie di stampa avevano interferito nelle presidenziali del 2016 per conto del governo russo, versando parecchio denaro a Twitter per la pubblicazione di contenuti sponsorizzati. Il social network ha chiuso il terzo trimestre del 2017 con ricavi per 590 milioni di dollari, registrando un calo del 4,2 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente ma comunque sopra le attese degli analisti. Le perdite sono decisamente inferiori rispetto ai 103 milioni di un anno fa e gli utenti mensili sono arrivati a 330 milioni, in crescita anche il numero degli utenti giornalieri. “Il nostro lavoro per rendere Twitter più rilevante e più facile sta avendo effetto”, ha detto l’amministratore delegato Dorsey, ma nonostante i risultati, persistono i dubbi di alcuni analisti che continuano ad essere scettici sulla questione delle pubblicità.
Proprio su questo punto si gioca una partita importante: da un lato la sostenibilità di Twitter si basa molto sulle pubblicità, dall’altro le inserzioni sponsorizzate hanno messo a rischio la serietà della piattaforma. Sul blog del social network si legge: “Non abbiamo fatto questo passo in modo leggero, rientra nel nostro impegno per contribuire a proteggere l’integrità delle esperienze degli utenti di Twitter”, ma la rinuncia non è stata semplice. Dal 2011, l’azienda ha incassato da Russia Today circa 1,9 milioni di dollari che saranno devoluti in ricerche indipendenti sull’utilizzo di Twitter e il suo ruolo nel dibattito pubblico. Nel 2016, RT ha speso circa 274 mila dollari in annunci pubblicitari tesi a interferire nella campagna elettorale che poi ha portato all’elezione di Donald Trump. Ora le testate russe potranno comunque continuare ad utilizzare la piattaforma ma non potranno acquistare contenuti sponsorizzati. Una perdita? Per le casse dell’azienda forse sì, ma, come ha confermato ieri Wall Street, non per la reputazione.