La piccola iniziativa di Facebook
Trump posta un simbolo nazi (forse involontario), il social lo toglie. Ci voleva tanto?
Facebook oggi ha disattivato una serie di inserzioni pubblicitarie dalle pagine del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, della sua campagna elettorale e del vicepresidente Mike Pence per violazione delle regole contro l’“odio organizzato”. I post cancellati, in cui si leggeva che “gang pericolose di gruppi di estrema sinistra scorrazzano per le nostre strade seminando il caos”, erano illustrati con un grande triangolo rosso rovesciato. Il simbolo è stato usato dai nazisti fin dagli anni Trenta, e poi negli anni Quaranta nei campi di sterminio, per identificare i prigionieri politici, come i socialisti e i massoni. Le regole di Facebook, ha detto un portavoce, “vietano l’utilizzo di un simbolo di un gruppo d’odio per identificare prigionieri politici senza un contesto che condanni o discuta quel simbolo”.
(l'inserzione rimossa da Facebook)
Un portavoce della campagna elettorale di Trump, invece, ha detto che il triangolo rosso invertito è un noto simbolo dei gruppi Antifa. C’è la possibilità che in realtà la pubblicazione del triangolo sia stata un mero errore: le pagine trumpiane hanno disseminato numerose versioni dello stesso post illustrato da altre immagini che indicano genericamente attenzione, come punti esclamativi o segnali di stop. Non è da escludere, dunque, che il triangolo rosso rovesciato non fosse interpretato da chi l’ha usato come un simbolo nazista ma in quanto tale, a mo’ di cartello stradale. Eppure la notizia è importante. Facebook ha già disattivato inserzioni della campagna di Trump in passato, ma sempre per questioni triviali. Questa è la prima volta che il social network prende l’iniziativa contro Donald Trump e rimuove un’inserzione perché vìola le sue regole contro l’odio organizzato. Non l’aveva fatto quando il presidente aveva invocato l’uso delle armi contro i manifestanti di Minneapolis, suscitando enormi polemiche, ed è servito un simbolo nazi, forse involontario. Non è abbastanza per dire che Zuckerberg sta riconsiderando la sua falsa neutralità, ma è qualcosa di buono, per una volta.