La stagione trionfale di Zoom, inteso come strumento per riunioni virtuali applicato su larghissima scala, in Borsa è già finita. Il sistema di gestione delle conversazioni a distanza (quelle in cui c’è sempre qualcuno che dimentica di accendere il microfono) tornerà presto alla sua funzione di prodotto di nicchia, lasciando spazio ai vecchi tavoli e alle vecchie sale convegno di una volta e ai microfoni che, invece di non essere accesi, tendono sempre un po’ a gracchiare. Un minuto dopo la notizia ufficiale dei risultati del vaccino Pfizer gli investitori del Nasdaq sono corsi a vendere i titoli Zoom (e altri titoli di aziende molto cresciute nella stagione della chiusura da Amazon a Netflix passando per Peloton e Domino’s Pizza) come erano corsi a comprarli qualche mese fa al primo esplodere della pandemia.
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