editoriali
Fatti recensire dal booktoker
La succursale di TikTok fa bene alle vendite dei libri, ma è già molto woke
Su TikTok si parla di libri e lo si fa con una tale efficacia che anche gli editori si sono accorti di quanto il social possa essere redditizio per l’editoria. A dire il vero per parlare di libri si usa una sottocomunità di TikTok, un’ala dedicata alla letteratura che si chiama BookTok e grazie alla quale la casa editrice britannica Bloomsbury, per esempio, ha detto di aver riportato recentemente vendite record e un aumento dei profitti pari al 220 per cento. Gli editori ci saranno pure arrivati in ritardo rispetto a chi lavora nel mondo della moda, ma su TikTok stanno scoprendo un paradiso di nuovi acquirenti, che sono i più impensabili, i ragazzini, che amano parlare di tutto e amano farlo, senza alcuna eccezione per i libri, nel posto in cui sono abituati a parlare di tutto il resto.
Anche Amazon è estasiata dal fenomeno e i booktoker, questa nuova specie di critici giovanissimi che si muovono sul social, sono spesso ironici ma pure molto sensibili alle battaglie woke: un hashtag che gira molto è #writebymen, usato per sottolineare quanto la letteratura più famosa sia tutta filtrata da uno sguardo maschile. E infatti loro, i booktoker, che sono soprattutto ragazze, preferiscono libri scritti da donne, magari nere. BookTok è la conferma di quanto social e letteratura possano andare d’accordo, anzi di quanto la letteratura sbarcata sui social, anche sulla piattaforma dei balletti, è una garanzia di vendite. E soprattutto non si concentra soltanto sulle ultime uscite, i booktoker riportano a galla libri di oltre vent’anni fa e che adesso tornano sugli scaffali delle librerie con una nuova etichetta: rivenditori come Barnes & Noble hanno allestito, sia sulla app sia nei negozi fisici, scaffali dedicati ai libri popolari su #booktok. I critici letterari hanno già iniziato ad arricciare il naso e non che abbiano torto, ma adesso sta alle case editrici trovare l’equilibrio tra il valore della letteratura e il tocco magico dei social per gli acquisti.
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