Foto di Jaap Arriens/NurPhoto via Getty Images 

editoriali

L'Unione europea delle regole frena l'IA

Redazione

Approvato l’AI Act, che rischia di essere già vecchio. Il dubbio sugli affari

È stato approvato definitivamente dal Consiglio europeo l’AI Act dell’Ue, le cui regole saranno applicabili tra due anni. Quello di Bruxelles è il primo tentativo liberale di normare e limitare un settore tecnologico in piena espansione e particolarmente difficile da definire come quello delle intelligenze artificiali. L’AI Act individua tre livelli di rischio: quello “inaccettabile”, a cui appartiene il sistema di credito sociale usato in Cina, che è del tutto vietato; quello “alto”, come i sistemi IA in grado di scannerizzare i curriculum vitae dei lavoratori velocizzando il processo di assunzione, che saranno soggetti a restrizioni; e quelli a minor rischio che saranno lasciati sostanzialmente liberi di agire nel rispetto delle regole.

La strada dell’AI Act è iniziata prima della febbre da ChatGPT e delle IA generative in genere, quando a fare paura erano i citati sistemi di sorveglianza, riconoscimento e “scoring” sociale del governo di Pechino, e l’utilizzo di telecamere cinesi in Europa (come quelle della Hikvision, prodotte in Cina, che nel 2021 furono rimosse dal Parlamento europeo). Da allora il settore è però finito al centro del dibattito politico: nell’agenda del G7 a guida Meloni ci sarà una riunione ad hoc su AI e lavoro, e nel frattempo l’AI Act è stato ampliato per regolare anche ChatGPT e simili, che non saranno considerati ad alto rischio ma dovranno seguire alcune regole, come l’obbligo di segnalare i contenuti generati da IA. 
E’ il primo passo per regolare l’IA, un settore in continua trasformazione: e infatti questa legge, però,  rischia di essere una fotografia mossa o già invecchiata. C’è poi il fronte geopolitico: la stragrande maggioranza delle aziende del settore, quelle che subiranno di più le nuove norme, sono americane, tanto è vero  che anche la principale realtà europea, la francese Mistral AI, ha stretto un’alleanza con Microsoft. E c’è chi sospetta che uno dei motivi dello svantaggio europeo sia anche questo, il voler normare troppo, mentre i veri affari si fanno altrove. 
 

Di più su questi argomenti: