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Per il terzo giorno gli hacker filorussi attaccano l'Italia. Frattasi: "C'è una chiara ispirazione ideologica"

Redazione

Colpiti i siti di istituzioni finanziarie e industria degli armamenti. L'Agenzia per la cybersicurezza nazionale a lavoro per limitare i danni: "Gli episodi sono aumentati ma l'incidenza della dannosità è calata"

Gli attacchi hacker continuano. E' il terzo giorno consecutivo che l'Italia è nel mirino del gruppo hacker filorusso NoName057. A essere colpiti oggi sono istituzioni finanziarie, industrie degli armamenti e aziende del trasporto pubblico come Mediobanca, Nexi, Benelli, Fiocchi e Danieli. I siti sono stati bersagliati da attacchi di tipo Ddos (Distributed denial of service) e sono risultati non raggiungibili per qualche ora, nonostante l'Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Acn) sia intervenuta per avvisare i target e dare supporto per il ripristino delle funzionalità. Il direttore Bruno Frattasi, direttore generale dell'Acn, in un'intervista al Corriere della Sera, ha detto: "Oggi, grazie all'Agenzia per la cybersicurezza nazionale, l'incidenza della dannosità dei loro attacchi Ddos è calata dal 19 al 15% nonostante gli episodi siano saliti da 319 a 519".

Per il direttore dell'Agenzia, quella di NoName057 non è "una minaccia così pericolosa". Ormai il nemico è noto: "Gli hacker filorussi di NoName057 li conosciamo bene, almeno da due anni. Sono gli stessi che nel 2023, poco dopo il mio arrivo all'Agenzia, mi hanno accolto in maniera beffarda pubblicando una mia foto con uno scolapasta sulla testa, per sottolineare che la sicurezza informatica dell'Italia era un colabrodo". Per quanto riguarda le motivazioni dietro gli attacchi, che non creano effettivi danni, ma solo momentanei disservizi, si individuano sicuramente ispirazioni ideologiche. "Le offensive – sottolinea Frattasi – hanno anche una finalità di disinformazione e di inquinamento del discorso pubblico. Le gang vogliono far apparire vulnerabile un paese occidentale fedele alla linea europea".

Dopo l'attacco dello scorso mese, rivendicato dallo stesso gruppo NoName057, in un'azione coordinata con quello filopalestinese Alixsec, da lunedì è partita una vera e propria ondata di offensive, che il gruppo ha rivendicato legandolo alle parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, finite sotto attacco da parte del Cremlino. Su Telegram NoName057 ha infatti parlato di "punizione per l'Italia con missili DDoS". Tra i siti colpiti lunedì c'erano Intesa Sanpaolo, Banca Monte dei Paschi di Siena, gli aeroporti di Milano e Malpensa, varie compagnie di trasporto pubblico locale toscane e piemontesi e i porti di Taranto e Trieste, oltre all'Autorità portuale dell'Adriatico orientale, ad Acqua Novara e ad Acque Veronesi. Gli attacchi di ieri hanno invece compromesso momentaneamente la funzionalità dei siti del ministero delle Imprese e del Made in Italy e della Guardia di Finanza, ma anche quelli di Carabinieri e di altri ministeri (Esteri, Economia, Infrastrutture e trasporti, Sviluppo economico), oltre ad alcuni sottodomini del sito dell'Interno, mentre sono risultati irraggiungibili per alcuni minuti quelli dell'Aeronautica militare e del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. 

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