Vincent Bollorè (foto LaPresse)

Querela e controquerela, prosegue in tribunale la lotta tra Mediaset e Vivendi

Redazione

Al via la causa dopo il mancato accordo per la cessione di Premium. La società francese denuncia "la campagna mediatica", Cologno Monzese la frasi "diffamatorie" del ceo de Puyfontaine 

Continua lo scontro, in tribunale, tra Vivendi e Mediaset. E se il gruppo francese querela, dall'Italia arriva, puntuale, la controquerela. La giornata si apre con Vivendi che chiede i danni a Mediaset per diffamazione in merito alla "campagna mediatica" contro il gruppo francese dopo il mancato rispetto del contratto di cessione di Premium.

Nel giorno della prima udienza della causa intentata davanti all'ottava sezione civile del Tribunale di Milano i legali del gruppo
francese hanno infatti depositato una domanda riconvenzionale di risarcimento danni per diffamazione. Immediata la mossa degli avvocati di Mediaset - Fininvest che hanno presentato una controquerela nei confronti del gruppo francese per diffamazione in relazione alle dichiarazioni rilasciate da Arnauld de Puyfontaine (ceo di Vivendi) in due interviste in
cui giudicava ingannevoli le informazioni fornite da Mediaset su Premium prima della sigla degli accordi (paragonava la pay tv ad una "Fiat Punto" e ad un "McDonald's" mentre Cologno Monzese l'aveva venduta come se fosse "una Ferrari" o "un ristorante 3 stelle"). Nel mirino anche l'intervista al Financial Times in cui de Puyfontaine definiva "ingannevoli" le informazioni di Mediaset su Premium. Il giudice Vincenzo Perozziello si è riservato di decidere (nei casi di diffamazione è previsto un tentativo di mediazione a seguito del quale verrà deciso l'inserimento o meno di tali richieste nella causa che si è aperta).

 

La causa è il risultato di un atto di citazione con cui, la scorsa estate, Mediaset aveva avviato l'azione civile contro Vivendi chiedendo l'esecuzione del contratto firmato l'8 aprile 2016, che prevedeva la vendita di Premium e uno scambio azionario tra Mediaset e Vivendi, e un risarcimento di 50 milioni di euro per ogni mese di ritardo nell'esecuzione. A sua volta Finivest ha
avviato una azione legale quantificando in 570 milioni i danni da immagine e da caduta del titolo Mediaset in Borsa.