Se c’è una cosa che abbiamo capito in questa pandemia è che tutti siamo possibili vittime e possibili “untori”. L’evoluzione dell’epidemia dipende dai nostri comportamenti individuali, alcuni molto semplici come lavarsi le mani e mantenere il distanziamento sociale. In un certo senso siamo tutti responsabili. Ma una responsabilità maggiore ce l’ha il mondo dell’informazione, in particolare chi fa approfondimento anche se in format da intrattenimento. Ciò che non si dovrebbe fare in generale – e in particolare in una fase come questa – è dare un microfono e una telecamera a personaggi screditati o non esperti dell’argomento scientifico di cui si parla e per di più portatori di tesi o idee “alternative”. E non vale neppure il vecchio trucchetto di mettere a dibattere chi dice che la terra è piatta con chi dice che è sferica, perché è semplicemente un modo più ipocrita di creare confusione.
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