Fabio Fazio durante l'ultima puntata di "Che tempo che fa" (Ansa)

Editoriali

Fazio, Annunziata, Giletti: il mercato degli “epurati” che allunga la carriera

Redazione

Dall’ex conduttore di “Che tempo che fa” che sigla un importante contratto con Discovery fino al possibile approdo in Rai dell’ex volto di La7. Se riesci a passare per “epurato” aumentano le possibilità di essere ricollocato

Nelle ultime settimane il paese ha assistito a un intenso dibattito sulle vere o presunte “epurazioni” di giornalisti televisivi, che avvertito il nuovo corso politico in Rai hanno avvertito un clima ostile o non si sono più sentiti a proprio agio. E ne hanno tratto le conseguenze che hanno ritenuto più opportune. Lucia Annunziata, che curava una delle poche trasmissioni di approfondimento, se n’è andata dalla Rai perché “non condivido nulla dell’operato dell’attuale governo”, ha scritto nella lettera di dimissioni. Fabio Fazio, autore di una delle trasmissioni di maggiore successo della tv pubblica, ha invece preferito siglare un nuovo importante contratto con Discovery. Ha cercato nel mercato privato la libertà che presumeva non avrebbe più avuto in Rai.

 

C’è invece chi potrebbe fare il percorso inverso: Massimo Giletti, si legge su diversi autorevoli quotidiani, potrebbe tornare alla Rai, riprendendosi quella libertà che ha perso dopo la sospensione del suo programma su La7. Ma queste, a ben vedere, sono semplici dinamiche di mercato che poco o nulla hanno a che fare con le “epurazioni”, che si reggono su narrazioni poco logiche. Il racconto di Giletti, ad esempio, è che il patron di La7 Cairo avrebbe sospeso “Non è l’arena” non per ragioni economiche, ma a causa dell’intervento di Marcello Dell’Utri e Silvio Berlusconi che volevano silenziare le sue rivelazioni sulla mafia e sulle stragi. Però poi la destra valuta di offrire a Giletti un posto in Rai, dove verosimilmente, visti i dati di ascolto, avrebbe ancora più visibilità. È mai possibile che Dell’Utri e Berlusconi facciano “epurare” Giletti da La7 per poi ritrovarselo in Rai? È possibile cioè che abbiano più influenza su un editore privato come Cairo che sulla tv controllata da un governo sostenuto da FI che, si dice, voglia zittire tutte le voci scomode? No che non ha senso. Ma anche qui la logica è quella del mercato: se riesci a passare per “epurato” aumentano le possibilità di essere ricollocato.

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