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La crisi del sesso e di una civiltà

Redazione

Per il New York Post una società che non lo fa è una società morente 

"Gli americani sono in un periodo di siccità sessuale prolungata, che potrebbe avere implicazioni a lungo raggio", scrive Karol Markowicz. “Questo dovrebbe essere un periodo d’oro per il sesso. L’economia è in piena espansione, e l’America e il mondo sono più sicuri che mai. I giovani possono trovare compagni disponibili semplicemente scorrendo sui loro telefonini. E’ comodo tempo di lusso. Allora, perché non siamo nudi a rotolarci a letto per festeggiare? La speculazione è dilagante: otteniamo la nostra dose di dopamina – la sostanza chimica di benessere rilasciata nel cervello – dai likes sui social media. Guardiamo troppo porno, e ci desensibilizza al vero e proprio atto. Abbiamo Netflix. Ci preoccupiamo troppo di Donald Trump. Una società senza sesso è una società morente, e non solo per l’ovvia ragione che il sesso produce neonati per ricostituire la popolazione. Questa perdita di intimità è un grosso problema. Il fatto è che il sesso e la felicità hanno un collegamento diretto. Quando gli adulti più anziani smettono di fare sesso, i loro livelli di felicità diminuiscono. Il sesso è un sollievo dallo stress. E’ legato al dormire meglio e anche un po’ a ridurre i rischi di cancro. Poi ci sono le violente esplosioni degli asessuati. Alla parola ‘incels’, che significa qualcuno che è ‘involontariamente celibe’, sono stati iscritti due omicidi di massa. Tale astinenza è malsana. Come si fa a rompere il ciclo? Vai a farlo ora e camminerai sorridente domani”.

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