Visegrad autoritaria? Non più della Francia
Uno studio francese realizzato da Libertex spiega dove agisce l’altra repressione del dissenso
"La supposta discesa dei paesi dell’Europa orientale, e in particolare della Polonia e dell’Ungheria, nella morsa dei regimi nazionalisti autoritari è stata oggetto di accese discussioni”, scrive Paul Gottfried. “Ha suscitato reazioni accese anche nei think tank repubblicani a Washington, in particolare l’American Enterprise Institute e la Heritage Foundation. Può essere utile osservare uno studio francese realizzato da Libertex, che usa diversi criteri. Tra questi vi sono la relativa assenza di leggi sull’incitamento all’odio, un sistema giudiziario imparziale (non politicizzato), la volontà o la riluttanza dei governi a chiedere a Google e Facebook di censurare un’opinione politica inaccettabile, il numero di agenzie di stampa e la possibilità di tenere una discussione aperta senza la censura governativa. Secondo la maggior parte di questi criteri, gli Stati Uniti (con un punteggio totale di 92,1) sono il paese più libero, seguiti dalla Danimarca (81,8) e dal Regno Unito (71,3). Ma stranamente, la pecora nera del politicamente corretto occidentale, l’Ungheria (a 69,7), è appena dietro il Regno Unito, ed è seguita dall’Italia (a 69,1). Chiudono la Russia (51,1) e la Francia (46,4)”.
Il Foglio internazionale